Tiralatte elettrico o manuale? Quale modello scegliere - Magazine

2022-09-24 04:29:05 By : Ms. winnie sun

Tiralatte manuale o elettrico? Magazine - Il momento dell’allattamento al seno non è solo finalizzato a nutrire il bambino: si tratta infatti di un avvenimento molto intimo, che comporta un avvicinamento tra mamma e piccolo, benefico da un punto di vista immunitario e psicologico. Purtroppo però non è sempre possibile per tutte allattare il proprio figlio, per una serie di motivi che possono riguardare il lavoro come anche gli impegni ai quali siamo continuamente sottoposti. In questo caso entro in gioco il tiralatte, un macchinario in grado, appunto, di estrarre il latte materno dal seno e di farlo avere pronto all’uso, quando non è possibile fare diversamente. Come funziona Se vogliamo fare un paragone, possiamo dire che un tiralatte ha lo stesso funzionamento di una pompa sottovuoto, in quando è proprio questo che deve avvenire per garantire al macchinario di estrarre il latte dal seno. Facciamo una piccola premessa: nulla è come la lingua del bambino, che riesce a far succhiare bene il liquido, per cui, con un oggetto inanimato, ci vorrà un po’ più di pratica del necessario. Questo prodotto è solitamente dotato, infatti, di coppette in silicone, che vengono poggiate sul seno e che hanno la funzione di creare il sottovuoto. Ciò che importa è proprio che questa coppa aderisca bene, così da far fare meno fatica alla mamma o al tiralatte, nel caso in cui sia elettrico. Tramite quindi la pompetta o azionando il motore, il macchinario provvede a estrarre il latte che viene riposto all’interno della bottiglia a lui collegata, spesso un recipiente per biberon, così da averlo pronto all’uso. Il liquido estratto può essere quindi dato immediatamente al bambino: nel caso in cui, invece, vogliate conservarlo, potrete tenerlo fuori dal frigorifero fino a un massimo di 3 ore, prima che i batteri inizino a proliferare, oppure riporlo per massimo un giorno in frigo e fino a 3 mesi nel freezer. Un bel vantaggio, visto che il tempo a disposizione non è sempre tanto e avere una bella scorta può migliorare la vita delle mamme più impegnate! Quale modello scegliere? Le opinioni delle consumatrici si basano sull’esperienza personale: un tiralatte manuale o uno elettrico possono essere più o meno graditi a seconda della sensibilità di parti come i capezzoli e anche in base alla frequenza con la quale dovrete usare questi macchinari. Di certo, il modello manuale richiede un impegno fisico, visto che sarà la mamma a dover azionare la pompetta, che succhierà il latte. Quello elettrico, invece, è dotato di un motorino che, una volta attivato, procede da sé e non richiede alcuno sforzo da parte vostra. C’è però da sottolineare anche l’importanza delle coppette in silicone, che sono forse l’elemento chiave in entrambi i casi. Infatti la loro aderenza al capezzolo garantisce l’effetto sottovuoto, per cui la scelta di quelle giuste favorisce un buon tiraggio del latte, riducendo i tempi di azione del macchinario e stressando di meno la povera mamma. Quando dovete decidere quale scegliere, basatevi prima di tutto su questo aspetto, confrontando i pareri delle altre donne che hanno potuto verificare l’effettivo valore delle coppette in dotazione. Considerate poi se la sensibilità dei vostri capezzoli è tale da assicurare l’assenza di dolore o fastidio durante l’azione del macchinario elettrico: non potrete infatti regolare di volta in volta la potenza del tiraggio con un tiralatte simile. Quindi, se siete particolarmente ricettive in quella parte del corpo, optate per il manuale, gestibile in maniera più personale. Doloroso o meno? Anche questo è un fattore che non è assolutamente possibile evitare di considerare: usare il tiralatte è doloroso? Non si tratta di una semplice sensazione personale, in quanto molto dipende dalla frequenza con la quale dovrete usarlo: i capezzoli, stimolati di continuo, infatti tenderanno a indolenzirsi. Sarà molto importante, quindi, che la mamma sia rilassata e riposata, in quanto anche lo stato di tensione psicologica porterà a una minore produzione di latte e quindi a un necessario impiego del tiralatte con maggiore frequenza. Di certo non è facile stare tranquilli quando si ha un bimbo che piange, magari perché ha sempre fame o ha le coliche! Inoltre c’è da considerare anche il naturale stress dovuto alla vita quotidiana, che non è sempre facile da gestire. Il consiglio è quello di usare metodi come ascoltare musica rilassante o anche avere un passatempo che aiuti a tenere la mente fresca e riposata: tutto può essere utile per rendere il momento del tiraggio del latte meno doloroso.

Magazine - Il momento dell’allattamento al seno non è solo finalizzato a nutrire il bambino: si tratta infatti di un avvenimento molto intimo, che comporta un avvicinamento tra mamma e piccolo, benefico da un punto di vista immunitario e psicologico.

Purtroppo però non è sempre possibile per tutte allattare il proprio figlio, per una serie di motivi che possono riguardare il lavoro come anche gli impegni ai quali siamo continuamente sottoposti. In questo caso entro in gioco il tiralatte, un macchinario in grado, appunto, di estrarre il latte materno dal seno e di farlo avere pronto all’uso, quando non è possibile fare diversamente.

Se vogliamo fare un paragone, possiamo dire che un tiralatte ha lo stesso funzionamento di una pompa sottovuoto, in quando è proprio questo che deve avvenire per garantire al macchinario di estrarre il latte dal seno.

Facciamo una piccola premessa: nulla è come la lingua del bambino, che riesce a far succhiare bene il liquido, per cui, con un oggetto inanimato, ci vorrà un po’ più di pratica del necessario. Questo prodotto è solitamente dotato, infatti, di coppette in silicone, che vengono poggiate sul seno e che hanno la funzione di creare il sottovuoto.

Ciò che importa è proprio che questa coppa aderisca bene, così da far fare meno fatica alla mamma o al tiralatte, nel caso in cui sia elettrico. Tramite quindi la pompetta o azionando il motore, il macchinario provvede a estrarre il latte che viene riposto all’interno della bottiglia a lui collegata, spesso un recipiente per biberon, così da averlo pronto all’uso.

Il liquido estratto può essere quindi dato immediatamente al bambino: nel caso in cui, invece, vogliate conservarlo, potrete tenerlo fuori dal frigorifero fino a un massimo di 3 ore, prima che i batteri inizino a proliferare, oppure riporlo per massimo un giorno in frigo e fino a 3 mesi nel freezer.

Un bel vantaggio, visto che il tempo a disposizione non è sempre tanto e avere una bella scorta può migliorare la vita delle mamme più impegnate!

Le opinioni delle consumatrici si basano sull’esperienza personale: un tiralatte manuale o uno elettrico possono essere più o meno graditi a seconda della sensibilità di parti come i capezzoli e anche in base alla frequenza con la quale dovrete usare questi macchinari.

Di certo, il modello manuale richiede un impegno fisico, visto che sarà la mamma a dover azionare la pompetta, che succhierà il latte. Quello elettrico, invece, è dotato di un motorino che, una volta attivato, procede da sé e non richiede alcuno sforzo da parte vostra.

C’è però da sottolineare anche l’importanza delle coppette in silicone, che sono forse l’elemento chiave in entrambi i casi. Infatti la loro aderenza al capezzolo garantisce l’effetto sottovuoto, per cui la scelta di quelle giuste favorisce un buon tiraggio del latte, riducendo i tempi di azione del macchinario e stressando di meno la povera mamma.

Quando dovete decidere quale scegliere, basatevi prima di tutto su questo aspetto, confrontando i pareri delle altre donne che hanno potuto verificare l’effettivo valore delle coppette in dotazione.

Considerate poi se la sensibilità dei vostri capezzoli è tale da assicurare l’assenza di dolore o fastidio durante l’azione del macchinario elettrico: non potrete infatti regolare di volta in volta la potenza del tiraggio con un tiralatte simile. Quindi, se siete particolarmente ricettive in quella parte del corpo, optate per il manuale, gestibile in maniera più personale.

Anche questo è un fattore che non è assolutamente possibile evitare di considerare: usare il tiralatte è doloroso? Non si tratta di una semplice sensazione personale, in quanto molto dipende dalla frequenza con la quale dovrete usarlo: i capezzoli, stimolati di continuo, infatti tenderanno a indolenzirsi.

Sarà molto importante, quindi, che la mamma sia rilassata e riposata, in quanto anche lo stato di tensione psicologica porterà a una minore produzione di latte e quindi a un necessario impiego del tiralatte con maggiore frequenza.

Di certo non è facile stare tranquilli quando si ha un bimbo che piange, magari perché ha sempre fame o ha le coliche! Inoltre c’è da considerare anche il naturale stress dovuto alla vita quotidiana, che non è sempre facile da gestire.

Il consiglio è quello di usare metodi come ascoltare musica rilassante o anche avere un passatempo che aiuti a tenere la mente fresca e riposata: tutto può essere utile per rendere il momento del tiraggio del latte meno doloroso.

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