Quanto dura la regressione dell’8° mese? - BimbiSanieBelli.it

2022-06-25 04:21:54 By : Ms. krista yan

Anche il bebè più socievole e sorridente a un certo punto diventa ombroso e scoppia in un pianto disperato appena vede la mamma allontanarsi o una faccia sconosciuta avvicinarsi a lui. Niente di cui preoccuparsi troppo, ma è bene sapere come comportarsi in questi frangenti. Ecco quanto dura la regressione dell’8° mese

Con il termine attaccamento si indica il legame che, dalla nascita, il bambino sviluppa verso chi si prende cura di lui e, quindi, in particolare la mamma che in questa fase rappresenta il principale e a volte esclusivo riferimento del piccolo. Questo legame evolve con la crescita. L’8° mese però rappresenta un po’ uno spartiacque. Ecco quanto dura la regressione dell’8° mese e come aiutare il piccolo con i consigli della dottoressa Luigina Catanzaro, psicologa e psicoterapeuta presso l’ospedale San Paolo di Milano.

Fino al terzo mese di vita il neonato vive una sorta di rapporto simbiotico con la madre, ma non riuscendo ancora a distinguere bene il volto di chi gli sta vicino, confonde le diverse persone intorno a lui in un tutt’uno indistinto. Fra il 4° e il 7° mese circa, il bimbo impara a “riconoscere” le persone che lo circondano e sviluppa un legame sempre più saldo verso le figure familiari a partire dalla mamma. A partire dall’8° mese questo senso di attaccamento si associa spesso alla ricerca continua del contatto con la principale figura di riferimento, di cui il piccolo inizia a temere la separazione (paura dell’abbandono) e a reazioni negative verso gli sconosciuti (paura dell’estraneo). Questi atteggiamenti sono quindi del tutto normali e tipici di questa fase evolutiva, nota anche come “crisi dell’ottavo mese”. Ecco quanto dura la regressione dell’8° mese.

La paura dell’abbandono è la reazione di angoscia che il bambino manifesta quando è obbligato a separarsi dalla madre. Il legame emotivo nei suoi confronti raggiunge a questa età un nuovo stadio di sviluppo: fino a ora il bebè non era in grado di percepire la madre come un’entità distinta da sé, adesso comincia a prendere coscienza di questa separazione e ciò si accompagna alla paura di poterla perdere. In questa fase tutte le volte che la mamma esce dal suo campo visivo il bimbo reagisce piangendo: il suo oggetto d’amore è scomparso e niente lo può rassicurare circa il suo imminente ritorno, in quanto il piccolo non ha ancora maturato la capacità di memorizzazione necessaria a fargli riconoscere l’assenza della mamma come un evento temporaneo.

Anche un volto nuovo tende ad aumentare il senso di insicurezza del bebè: l’estraneo, infatti, viene vissuto come un elemento che minaccia la sicurezza del suo legame con la figura di attaccamento e ciò spinge il bebè a reagire piangendo o rifiutandosi di farsi prendere in braccio quando gli si avvicina qualcuno che non conosce. Quasi sempre ciò vale anche per i bambini finora apparsi particolarmente socievoli, anche se l’intensità della reazione negativa varia molto da soggetto a soggetto.

Essendo una normale fase della crescita, la paura dell’abbandono passa naturalmente da sé. È comunque possibile mettere in atto alcuni comportamenti che possono alleviare il disagio del piccolo in questo delicato momento. Ecco alcuni consigli da seguire per superare senza troppi scossoni la regressione dell’8° mese:

1. stare vicino al piccolo e rassicurarlo, evitando, se possibile, separazioni molto prolungate (lunghi viaggi ecc.) in questi mesi; 2. stare via solo per pochi minuti, facendo ogni capolino con la testa dalla porta per fare “sentire” la propria presenza, le prime volte in cui piange quando si esce dalla stanza; 3. salutare sempre il bambino prima di allontanarsi e non farlo mai di nascosto; 4. reagire con dolcezza ma dimostrarsi decisi quando si sta per uscire; 5. abituare il piccolo alla presenza di persone diverse fin dai primi mesi di vita; 6. preparare il bebè alla separazione in caso di rientro al lavoro o inserimento al nido, affidandolo qualche mese prima alle cure della nonna o della baby sitter per qualche ora al giorno.

Col passare dei mesi (in genere intorno all’anno di età), soprattutto grazie all’esperienza, il bambino giunge a sviluppare un maggior grado di consapevolezza e di sicurezza: la mamma si allontana ma poi torna sempre da lui. Gradualmente il piccolo impara a conservare il suo ricordo e la sua immagine rassicurante dentro di sé anche quando non c’è e ciò lo aiuta a superare le sue ansie.

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