Maranello, la morte di Samantha. Maxi sequestro di prodotti a Napoli Siringhe e medicine a casa di Pamela - Necrologie Gazzetta di Modena

2022-06-18 23:20:28 By : Ms. Sarah Zhang

MARANELLO. Inizierà domani l’autopsia sul corpo di Samantha Migliore, la mamma 35enne deceduta tra le braccia del marito dopo un’iniezione legata ad un trattamento estetico con il silicone. Ieri la procura di Modena ha dato l’incarico ad un perito mentre le parti hanno a loro volta nominato degli esperti a cui è affidato il compito di indagare sulle cause della morte. Perché, stavolta ancora di più, la parte scientifica sarà determinante per decretare i motivi del decesso, ma anche il futuro di Pamela Andress, indagata per omissione di soccorso, esercizio abusivo della professione sanitaria e morte come conseguenza di altro reato. Seppur sia verosimile ipotizzare che la morte di Samantha sia direttamente connessa all’iniezione avvenuta nell’abitazione della donna a Maranello, occorre una certezza scientifica che possa poi portare gli investigatori a procedere spediti con gli ultimi accertamenti. Detto in altre parole: l’autopsia dovrà escludere che Samantha sia stata stroncata da un malore che nulla c’entra con l’iniezione e che invece l’utilizzo del silicone sia stato il fattore scatenante magari di un’embolia letale.

Ma mentre le verifiche scientifiche proseguiranno presso l’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Modena e negli studi dei vari consulenti, c’è la parte di approfondimenti investigativi che prosegue spediti. Ci sono in particolare i sequestri effettuati dalla polizia giudiziaria che offrono un primo indizio: Pamela era un’abitudinaria dei trattamenti abusivi. Lo si era già intuito nei giorni scorsi quando era arrivata la conferma che la trans e Samantha si conoscessero da alcuni anni proprio perché la mamma 35enne si era sottoposta ad un altro intervento estetico.

Ma la conferma totale è arrivata da una perquisizione avvenuta a Napoli dove l’indagata risulta avere la residenza e dove si snoda parte della sua vita di organizzatrice di eventi. Eppure accanto al lavoro legale c’era quello abusivo che veniva alimentato con continuità o almeno questa è l’ipotesi investigativa. In Campania, infatti, sono state trovate varie siringhe, alcune tipologie di medicinali utilizzabili per “interventi” estetici oltre anche a bisturi e attrezzatura utile a svolgere operazioni mediche nonostante la trans non abbia alcuna competenza accertata né possa svolgere la professione se non in modo abusivo.

Tutto il materiale è stato repertato e sequestrato alla pari di una siringa trovata in casa di Samantha e Antonio Bevilacqua, che sarebbe proprio la siringa usata per l’iniezione al silicone precedente al malore letale che ha stroncato la vita della donna. Nulla era invece presente a Cento dove l’indagata è domiciliata e dove si è anche costituita dopo aver appreso – dice – del fatto di essere ricercata.

Nella casa di via Vespucci a Maranello ieri c’è stato anche un sopralluogo dell’avvocato Daniele Pizzi, incaricato di rappresentare Bevilacqua. «Pamela – spiega Pizzi – per Samantha non era una sconosciuta e pare che si conoscessero per un precedente intervento di analoga natura. Un ritocco, sempre al seno, eseguito un paio d’anni fa, sempre non in una struttura sanitaria, in un ambulatorio o in uno studio medico».

Il legale ha inoltre nominato un perito in vista dell’autopsia. «Sarà un momento determinante – continua Pizzi – perché da lì si capirà effettivamente se, come vuole l’impostazione accusatoria, Samantha è morta in conseguenza di questa iniezione di silicone. Il sopralluogo sul posto a Maranello? Un passaggio atto a verificare la presenza di telecamere che possano ricostruire quelle fasi e quei momenti in maniera tale da capire se, come e quando le persone sono arrivate o si sono allontanate da lì».

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