Grassi e zuccheri in gravidanza: perché fanno male al bebè? - BimbiSanieBelli.it

2022-07-02 03:18:09 By : Mr. Michael Dai

È ormai noto che tutto ciò cui è esposto il feto durante i nove mesi, a partire dall’alimentazione della mamma, ha effetti sulla sua salute futura. Di recente si è scoperto perché grassi e zuccheri in gravidanza fanno male al bebè

Le donne che seguono una dieta troppo ricca di grassi e zuccheri in gravidanza corrono maggiori rischi di partorire bambini con un cuore più debole e predisposti a ad avere problemi cardiovascolari anche in età adulta. Ecco i consigli del professor Gianni Bona, docente presso il dipartimento di Scienze della salute dell’Università del Piemonte Orientale e primario emerito di pediatria presso l’azienda ospedaliera universitaria di Novara.

Assumere quantità eccessive di grassi e zuccheri in gravidanza porta all’estremo le modifiche metaboliche che durante la gestazione intervengono già naturalmente nell’organismo della futura mamma che, infatti, tende verso l’insulino-resistenza e la scarsa tolleranza al glucosio (zucchero) per lasciarlo a disposizione del feto. Ma esagerare con i grassi e gli zuccheri provoca squilibri che aumentano il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 (diabete gestazionale), ipertensione e gestosi, oltre a favorire l’aumento di peso della donna e influenza la sua “memoria metabolica”, esponendola al rischio di sviluppare obesità e malattie cardiovascolari anche dopo il parto (che in queste condizioni, peraltro, rischia di essere prematuro).

Gli squilibri metabolici materni causati da una dieta “obesogenica” alterano anche il flusso di nutrienti e di ossigeno verso il feto, con conseguenze talvolta permanenti sulla struttura e sulla funzionalità di alcuni tessuti del piccolo e sul suo metabolismo. Per questo i figli nati da donne che mangiavano troppi grassi e zuccheri in gravidanza, sono risultati più suscettibili a diversi tipi di malattie anche in età adulta (diabete, ipertensione, obesità). 

Per ridurre le complicanze legate alla gravidanza, il rischio di parto prematuro, le anomalie nello sviluppo fetale e i problemi fisici e cognitivi nel nascituro, è importante che la futura mamma segua una dieta sana, varia ed equilibrata, che mantenga il suo peso forma almeno nel primo trimestre e che cerchi di non ingrassare eccessivamente (mai più di 10-12 kg) nei mesi successivi (quando le calorie assunte andranno aumentate di circa 200-300 al giorno).  È importante prestare attenzione alla giusta quantità di proteine (in carne, pesce, uova e formaggi), vitamine (in particolare A, D e del gruppo B) e minerali (soprattutto ferro, calcio, magnesio, fosforo, iodio).  Non bisogna poi rinunciare ai grassi buoni (insaturi, come omega- 3 e omega-6), contenuti nel pesce, evitando invece quelli saturi e/o idrogenati contenuti in molti alimenti confezionati (per esempio nelle patatine fritte). 

Se è vero che quello che la mamma mangia ha un effetto determinante sullo sviluppo del bambino e sulla sua salute futura, controllare la dieta solo durante i nove mesi non basta. Un’alimentazione sana dovrebbe essere intesa anche a scopo preventivo e quindi osservata ancor prima di programmare la gravidanza. Infatti, lo stato di forma fisica in cui la donna giunge al concepimento influenza l’andamento della gestazione e del parto (con un rischio di complicanze tanto più elevato quanto più la donna è in sovrappeso o affetta da diabete, ipertensione e altre malattie). Dopo la gravidanza, poi, seguire una dieta bilanciata è utile non solo ai fini dell’allattamento, ma anche per favorire il recupero del peso ottimale e al tempo stesso assicurarsi l’apporto di tutti i nutrienti essenziali per affrontare con la giusta energia fisica e mentale l’accudimento del piccolo (riducendo per esempio i fattori di rischio per la depressione post parto). Infine, non va dimenticato l’aspetto educativo della corretta alimentazione: poiché i bambini – anche quelli molto piccoli – imitano quello che fanno i grandi, mangiare in modo sano è il primo modo con cui la mamma può indirizzare positivamente le abitudini alimentari del figlio. 

Spesso in gravidanza il desiderio (anche psicologico) di dolci aumenta. Per non eccedere con lo zucchero si possono mettere in atto alcuni trucchi, come sostituire i succhi di frutta o le bibite dolcificate con centrifugati di frutta naturali, evitare i cibi “light” in cui spesso la riduzione dei grassi è compensata con gli zuccheri, non esagerare con la frutta (soprattutto con quella ad alto indice glicemico). Infine, per soddisfare il bisogno di dolce, meglio sostituire lo zucchero raffinato o gli edulcoranti artificiali con miele grezzo, stevia e datteri, che contengono anche vitamine, minerali e antiossidanti.

Oltre ad avere un effetto saziante e a favorire il transito intestinale (ostacolato dalla pressione del feto sugli organi interni), le fibre vegetali contenute nella verdura, nella frutta e nelle farine integrali, riducono l’assorbimento di grassi e zuccheri in gravidanza, aiutando così a tenere sotto controllo glicemia, colesterolo e trigliceridi, prevenendo le malattie correlate.

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