Genitori positivi Covid: come accudire i bambini negativi

2022-07-30 02:53:10 By : Ms. monitor qifan

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L’isolamento domiciliare è uno degli aspetti più difficili da gestire nella pandemia da Covid-19, soprattutto quando l’ambiente domestico è condiviso con dei bambini. Una delle condizioni più delicate riguarda la convivenza di genitori positivi con figli negativi. A fronte della positività dei genitori, quando i bambini sono negativi la gestione degli spazi e dei contatti va misurata in ragione della salute dei piccoli e in considerazione della tutelata degli stessi dal contagio.

Genitori positivi al Covid, bambini No. Come gestire gli spazi di casa Diritto d’autore: nadezhda1906 ©123RF.com con licenza d’uso

Genitori positivi al Covid, bambini No. Come gestire gli spazi di casa Diritto d’autore: nadezhda1906 ©123RF.com con licenza d’uso

La letteratura scientifica sul Covid-19 è, sotto molti aspetti, ancora immatura, tuttavia i termini del contagio sono chiari: il virus si propaga per via aerea e usa come vettori i fluidi corporei infetti.

Il contagio è reso possibile dai droplet, le minuscole goccioline di saliva e muchi infetti che si propagano nell’aria; e questa propagazione avviene non solo quando il paziente infetto starnutisce o tossisce, ma anche quando parla. Ciò posto, è possibile circoscrivere le condizioni di contagio e mettere in pratica comportamenti accorti a tutela della salute familiare.

La positività di Chiara Ferragni e Fedez, complice la loro popolarità, ha imposto una riflessione su questo tema: sono tantissimi genitori positivi che condividono gli spazi delle proprie abitazioni con bambini negativi, tutti si preoccupano di mantenere i bambini in salute, ma non tutti possono godere di case con spazi generosi.

Anche quando l’abitazione non è abbastanza grande da isolare i positivi, in determinati ambienti resta importante differenziare il più possibile gli spazi abitativi rispettando l’uso delle mascherine, l’areazione dei locali (consigliata per 10 minuti ogni ora, evitando di esporre i bambini a correnti d’aria e sbalzi di temperatura) e l’igenizzazione delle superfici delle are della casa condivise, per esempio il tavolo da cucina, il lavabo del bagno, eccetera.

Se i genitori sono positivi e i bambini no (o in ogni altro caso di condivisione di spazi abitativi tra contagiati e non contagiati), è estremamente importante non mangiare insieme, ciò vale anche se si dispone di un solo contesto logistico in cui consumare il pranzo.

È opportuno non condividere lo stesso ambiente durante il sonno, riposo e pasto sono quelle condizioni in cui i genitori positivi si liberano della mascherina e, quindi, sono le circostanze a più alto rischio contagio.

Se avete un apparecchio per l’igienizzazione a vapore usatelo! Vaporizzare il lavandino, il bidè, il water o la doccia dopo ogni uso minimizza la possibilità di sopravvivenza del virus sulle superfici.

I bambini hanno bisogno di affetto, ne sono parte le coccole e la vicinanza, tuttavia se i genitori sono stati contagiati è un dovere verso i figli quello di mantenere il più possibile una distanza di sicurezza, pertanto, anche nel gioco, nell’addormentamento, al momento della pappa, abbiate cura di limitare il contatto fisico. La parola, il canto, la condivisione di una atmosfera rilassante, come leggere una favola, possono essere compensativi.

Indossare la mascherina FFP2 sempre minimizza il rischio di contagio, aiuta lavarsi frequentemente le mani, arieggiare gli ambienti e mantenere le distanze il più possibile.

Parlare con i bambini, chiarire loro le circostanze a cui partecipano e assistono, è di fondamentale importanza (anche vedere i genitori che indossano la mascherina è una circostanza a cui i bimbi assistono, è diversa dalla normalità e va loro chiarita). Se i bambini sono sufficientemente grandi per metabolizzare le regole, a partire dai 6-7 anni o più, è consigliabile che le applichino a loro volta proteggendosi con l’uso della mascherina negli ambienti condivisi con i genitori positivi, lavandosi spesso le mani e collaborando nella gestione del distanziamento, per quanto possibile.

Se sono più piccolini è corretto non stimolare in loro ansie e paure; onde evitare di farne dei bimbi germofobici, cercate di non presentare loro il Covid come un nemico invisibile, microscopico o onnipresente.

Genitori positivi al Covid, mamme in allattamento, che fare? Diritto d’autore: evso ©123RF.com con licenza d’uso.

Genitori positivi al Covid, mamme in allattamento, che fare? Diritto d’autore: evso ©123RF.com con licenza d’uso.

I benefici dell’allattamento al seno superano anche i pericoli e le ansie pandemiche.

Pediatri, virologi e con loro il Ministero della Salute, raccomandano che la mamma positiva al Covid non smetta di allattare, ovviamente eccetto ragioni legate all’assunzione di farmaci e attenzionate dal medico curante o sintomatologia vistosa e importante.

Allattare al seno il proprio bambino non è fonte di contagio in caso di mamme asintomatiche o paucisintomatiche, come non lo è il contatto pelle a pelle mamma bebè. Però è fondamentale che la mamma indossi la mascherina FFP2 e possibilmente una visiera per limitare al massimo il rischio che il bimbo sia raggiunto da droplet durante la poppata.

Se siete positive potete, di norma, continuare ad allattare, abbiate cura di:

Se la madre è sintomatica e presenta un’infezione respiratoria con febbre, tosse e secrezioni respiratorie, mal di testa, mal di gola, senso di affaticamento, nausea o vomito, resta, invece, consigliabile un isolamento rispetto al neonato o al bambino.

Qui, eccetto l’assunzione di farmaci a limitazione dell’allattamento e su indicazione esclusiva del medico, caso per caso, andrebbe tutelata la futura prosecuzione dell’allattamento optando per la spremitura del latte materno, con tiralatte elettrica o manuale. Senza dimenticare che la mamma positiva e in difficoltà fisica può chiedere al pediatra e al medico curante di aiutarla nella ricerca e nel ricorso alla banca del latte umano donato.

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