Come si elimina la cellulite in gravidanza? - BimbiSanieBelli.it

2022-07-02 03:13:24 By : Mr. JACK XUAN

I nove mesi possono essere un momento critico per cuscinetti e pelle a buccia d'arancia. Ecco perché è importante intervenire in modo tempestivo e mirato per evitare che il problema peggiori. Ecco come si elimina la cellulite in gravidanza

Batterla sul tempo è la migliore strategia. Sempre, anche quando si aspetta un bebè. La cellulite, infatti, è un nemico insidioso per la maggior parte delle donne, a tutte le età, che per di più tende a peggiorare in gravidanza. Molto si può fare, comunque, perché procuri il minor danno possibile: importante è quindi mettere in atto sin dai primi mesi le giuste contromisure per fronteggiarla, così da ritrovarsi più in forma anche dopo il parto. Ecco come si elimina la cellulite in gravidanza, seguendo i consigli del professor Leonardo Celleno, dermatologo, presidente Aideco, Associazione italiana dermatologia e cosmetologia.

Esiste un rapporto diretto tra cellulite e ormoni: non a caso cuscinetti e buccia d’arancia peggiorano in presenza di alcuni squilibri ormonali dovuti, per esempio, alla ridotta funzione della tiroide oppure all’assunzione per scopi terapeutici o contraccettivi di estroprogestinici, ormoni che vengono prodotti in modo naturale nel corso dei nove mesi.

La forte produzione di estrogeni tipica della gravidanza, infatti, provoca un aumento del grasso corporeo, favorisce la ritenzione di liquidi, rende i capillari più permeabili e fragili e moltiplica la produzione di radicali liberi, molecole tossiche che peggiorano lo stato dei tessuti e, di riflesso, della cellulite.

In gravidanza, inoltre, si registra anche una crescita dei livelli di progesterone, un ormone che svolge una decisa azione rilassante, (necessaria per dilatare l’utero, ma attiva anche sugli altri organi e tessuti, compreso il sistema venoso e linfatico), favorendo di conseguenza la ritenzione di liquidi e scorie e il relativo gonfiore. Ecco spiegate le principali ragioni che portano a un peggioramento della cellulite durante l’attesa.

Durante questa fase aumenta  anche la produzione di prolattina, un ormone che, al pari del progesterone, contribuisce ad accentuare la ritenzione idrica che si manifesta in genere con gonfiori localizzati in più parti del corpo come mani, caviglie e piedi. Per effetto della prolattina, infatti, i liquidi vengono trattenuti in funzione di una buona produzione di latte. Nelle donne che già accusano problemi di cellulite, questo non fa altro che peggiorare la condizione del tessuto che, infiltrato di liquidi e di adipe, si infiamma favorendo la comparsa di noduli, duri e spesso dolorosi al tatto, a poco a poco sempre più visibili anche ad occhio nudo.

Tra i tanti fattori che possono peggiorare la condizione della cellulite c’è sicuramente un eccesso di adipe localizzato nella parte bassa del corpo. Ecco perché in gravidanza è importante seguire una alimentazione rigorosa ed equilibrata, mangiando poco e spesso, per esempio con spuntini a base di frutta, verdure e proteine. Meglio evitare, invece, dolci e cibi grassi, piatti ricchi di grassi e snack ipercalorici: è importante infatti non acquistare troppo peso durante la gravidanza, difficile poi da smaltire una volta nato il bebè e responsabile diretto di un peggioramento della cellulite.

I trattamenti anticellulite sono preziosi in ogni fase della vita di una donna, in gravidanza ancora di più. Aiutano, infatti, a tenere sotto controllo i tanti meccanismi che possono favorire l’accentuarsi dei cuscinetti e della pelle a buccia di arancia mentre si aspetta un bebè. Occorre però scegliere la formulazione più adatta alle proprie esigenze. – Se si tende ad avere ritenzione e gonfiore, per esempio, sono utili i trattamenti con principi attivi specifici come l’escina, l’ippocastano, il rusco, la centella e l’hamamelis, sostanze naturali capaci di proteggere e attivare il microcircolo favorendo l’eliminazione di liquidi e scorie.

– Se, invece, il problema è il grasso localizzato a livello di cosce, fianchi e glutei, è più indicato un prodotto anticellulite a base di sostanze come la caffeina, il ginkgo biloba, il tè verde, la cola e il guaranà, che vantano una spiccata azione lipolitica, cioè favoriscono l’eliminazione dei grassi e svolgono una contemporanea azione anti-accumulo. Estratti vegetali di erbe (come la centella), alghe e oli vegetali contribuiscono a dare tono e compattezza al tessuto che spesso, proprio per via della cellulite, tende a rilassarsi.

Se la situazione è già compromessa prima della gravidanza, per contenere al massimo il rischio che peggiori durante i nove mesi, può essere utile intervenire con trattamenti che contengano un’elevata percentuale di sostanze attive lipolitiche: si tratta di formulazioni urto, in fiale, in siero o in stick, che vanno utilizzate due volte al giorno, mattina e sera, per almeno quindici giorni. Poi si prosegue con una sola applicazione al giorno per un mese e si passa infine a un trattamento meno concentrato da usare con regolarità fino al parto, per mantenere i risultati ottenuti. Il ciclo di cura urto può essere ripetuto anche più volte durante la gravidanza e l’allattamento, in base alle necessità.

Se, però, il pancione è già molto grosso, per maggiore praticità si può puntare sugli spray oppure sui pratici patch imbevuti di sostanze trattanti che si applicano nei punti critici e si lasciano agire per otto ore. Questi ultimi, però, non vanno usati di notte ed è sempre bene controllare che non arrossino la pelle: nel caso meglio toglierli subito. 

Lo scrub (o esfoliante) aiuta a liberare la pelle dalle cellule morte che creano una barriera in superficie, ostacolando la penetrazione dell’anticellulite: va usato,, quindi all’inizio del ciclo di trattamento e ripetetuto ogni dieci-quindici giorni.

Il prodotto ideale è a base di sale marino, dalla decisa azione drenante, e va massaggiato con delicatezza sulla pelle bagnata solo nei punti dove si accumula la cellulite (va evitato invece su zone come il décolleté dove può risultare troppo aggressivo), restando alla fine a lungo sotto la doccia per sciacquarlo via in modo che eventuali residui non rischino di  arrossare o comunque irritare la cute.

Un delicato massaggio che aiuti a stimolare la circolazione e favorisca il drenaggio è prezioso per rendere ancora più efficace il trattamento e può essere effettuato tutti i giorni, finché il volume della pancia lo concede. Si inizia “scavando” più volte con le dita l’arcata plantare dal tallone verso le dita del piede e si prosegue praticando con le mani a imbuto leggere pressioni che dal piede risalgono fino al ginocchio (come se si volesse infilare una calza) ripetendo il movimento almeno un minuto per gamba. Quando, invece, il pancione è ormai troppo voluminoso, il massaggio manuale si può sostituire con uno “idrico” che si ottiene passando più volte il getto dell’acqua alternato, caldo e freddo, sulle gambe dalla caviglia in su, insistendo in modo particolare dietro le ginocchia. Si esegue così una sorta di ginnastica passiva che attiva il microcircolo e, al pari del massaggio, favorisce la penetrazione del prodotto e ne migliora l’efficacia.

Il ristagno della circolazione, che si accentua in gravidanza per via dell’azione rilassante del progesterone e della compressione dell’utero sulle vene, è una delle cause principali della cellulite. Per mantenere attivo il flusso sanguigno è fondamentale il movimento che non va mai trascurato, neppure in gravidanza. Certo non si deve strafare: per mettere in moto la circolazione basta camminare almeno una ventina di minuti ogni giorno a passo spedito, nuotare appena si può, e soprattutto ripetere con costanza, anche più volte al giorno, un esercizio semplicissimo ma efficace, che si può fare anche con il pancione: sdraiate sul letto, pedalare con le gambe in aria per almeno due minuti di seguito. Sempre per favorire la circolazione sanguigna e linfatica e contrastare il gonfiore, è bene ricordarsi di sollevare di tanto in tanto le gambe appoggiandole su una sedia piuttosto alta o meglio ancora, se ci si riesce, al muro: restando così per almeno tre minuti si dà modo al sangue e alla linfa di defluire riducendo il senso di pesantezza alle gambe.

Le calze a compressione graduata sono un valido aiuto per stimolare il flusso circolatorio e favorire il ritorno del sangue dai piedi fino al cuore dando leggerezza e benessere alle gambe. Vanno indossate appena ci si alza e tenute per l’intera giornata: i modelli nuovi sono leggeri e si possono scegliere anche in versione colorata, per non rinunciare a essere alla moda anche con il pancione. Attenzione, invece, a evitare tutto quanto può ostacolare la circolazione stringendo a livello di inguine, cosce, polpacci o caviglie. E le scarpe? Niente tacchi troppo alti, ma neppure rasoterra, visto che entrambi ostacolano il lavoro di pompa effettuato dalla pianta del piede per far risalire il sangue venoso dal basso verso il cuore.

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