Benzina, nuovi rincari alla pompa. Il prezzo self sale a 1,952 euro al litro - la Repubblica

2022-07-23 02:46:04 By : Mr. Yong Bai

MILANO - L'Opec+, il cartello dei produttori di petrolio, annuncia un aumento della produzione per assecondare il pressing della Casa Bianca che spera così di contenere il caro-carburanti. Ma il mercato ci crede poco. Intanto l'Europa si accorda finalmente per le nuove sanzioni, che stoppano a tendere anche l'oro nero di Mosca. Ed è una nuova iniezione di tensione sul mercato dell'energia. Nel mezzo, "io pago", pensano gli automobilisti. Continuano infatti a salire i prezzi sulla rete carburanti.

Secondo la rilevazione Quotidiano Energia il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 1,952 euro al litro (1,914 il 31 maggio), con i diversi marchi compresi tra 1,941 e 1,970 euro al litro (no logo 1,937). Il prezzo medio  del diesel self si porta a 1,864 euro al litro (dato precedente 1,831), con le compagnie tra 1,859 e 1,879 euro al litro (no logo 1,843). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio aumenta a 2,080 euro al litro (2,049 il 31 maggio), con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi tra 2,046 e 2,165 euro al litro (no logo 1,986).

La media del diesel servito arriva a 1,999 euro al litro con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,949 e 2,085 euro al litro (no logo 1,895). I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,835 a 0,851 euro al litro (no logo 0,824). Infine, sottolinea Quotidiano Energia, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,737 e 1,916 euro al litro (no logo 1,786).

Ai rialzi segnalati nei giorni scorsi si sono aggiunti ieri gli interventi di IP con +2 centesimi sui prezzi raccomandati di benzina e diesel e Tamoil con +5 su entrambi i carburanti.

Soltanto un paio di giorni fa le associazioni dei consumatori denunciavano gli effetti sul portafogli. Rispetto ad un anno fa, stima il Codacons, per un litro di verde si spende il 20% in più, il 26% per il diesel. I rincari, secondo Federconsumatori, si traducono così in un aggravio di 264 euro per una famiglia che fa due pieni da 50 litri al mese.

Tutti guardano alla scadenza dell'8 luglio, quando finisce il taglio alle accise promosso dal governo. La sottosegretaria all'economia Maria Cecilia Guerra ha già fatto sapere che un nuovo intervento è "molto probabile", anche perché con l'aumento dei prezzi aumenta anche il gettito dell'Iva e il governo non intende metterlo nelle casse dello Stato, ma usarlo "per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo". Finora il governo ha già varato due decreti ministeriali e due decreti legge, per complessivi 3,36 miliardi. Il meccanismo è quindi già impostato e se si decidesse di replicare, è probabile che intervenga nel solco dei precedenti provvedimenti, stanziando circa un miliardo al mese.

Che il dossier sia sul tavolo è stato confermato anche dal titolare delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, a margine del Festival Internazionale dell'Economia: "E' una valutazione in corso, al momento non abbiamo alcuna indicazione né in un senso né nell'altro. In tutti questi mesi il Governo ha fatto sforzi straordinari sul piano finanziario proprio per tutelare non solo le imprese, ma anche le persone in difficoltà".