Al San Gerardo un "giubbetto" all'avanguardia per salvare una giovane mamma - Prima Monza

2022-08-13 06:24:29 By : Ms. Stella Xu

La Cardiologia Clinica ha introdotto una nuova tecnologia a beneficio di una puerpera 20enne

Al San Gerardo un "giubbetto" all'avanguardia per salvare una giovane mamma. La Cardiologia Clinica dell’ospedale di Monza ha introdotto una nuova tecnologia a beneficio di una puerpera 20enne affetta da una grave forma di Cardiomiopatia Peripartum, ma con possibilità di recupero della funzione del cuore nel tempo.

Si tratta del Wcd, Wearable Cardioverter-Defibrillator, ossia un sistema di defibrillazione indossabile che proteggerà la paziente dal rischio di morte cardiaca improvvisa, traghettandola con sicurezza verso una auspicabile guarigione, in attesa di una successiva rivalutazione del rischio di arresto cardiaco. Il dispositivo introdotto dalla Cardiologia clinica (guidata dalla dottoressa Maddalena Lettino e il gruppo dell’Elettrofisiologia Interventistica con il responsabile dottor Giovanni Rovaris), permetterà soprattutto di evitare l’impianto di un Icd endocavitario (Implantable Cardioverter-Defibrillator) quando non strettamente indicato.

“Ancora una volta la sinergia tra tecnologia e medicina risulta essere l’arma più efficace che abbiamo per cercare di migliorare la prognosi dei pazienti e nello stesso tempo preservarne la qualità di vita, in attesa di scoprire trattamenti sempre più innovativi ed efficaci, capaci come in questo caso di ridurre l’incidenza di una condizione così temibile per una giovane madre come quella della morte cardiaca improvvisa”, ha fatto sapere il dottor Rovaris. La morte cardiaca improvvisa è definita come il decesso che avviene per cause cardiache, un’ora dall’insorgenza di sintomi che fanno sospettare la presenza di una grave patologia.

Il numero dei casi non è irrilevante: conta infatti fino a 50mila decessi in un anno in Italia e fino a 350mila nello stesso intervallo temporale negli Stati Uniti, con una media generale di 1 caso per 1000 abitanti. L’aritmia che più spesso causa la Mci è la fibrillazione ventricolare , un’aritmia che di fatto interrompe la funzione di pompa del cuore e la sua capacità di sostenere la circolazione e che si ritiene oggi responsabile di circa l’85 percento dei casi. La Mci rappresenta peraltro il 10% delle morti complessive per ogni causa. Nell’80 percento dei casi la patologia cardiaca sottostante e una malattia delle coronarie (cardiopatia ischemica), già nota o totalmente misconosciuta, mentre nel restante 20 percento concorrono cause più spiccatamente aritmiche.

I pazienti affetti da patologie cardiache con grave compromissione della funzione contrattile ed elevato rischio di Mci vengono protetti dall’impianto tempestivo del defibrillatore. Esistono però condizioni transitorie di grave compromissione della funzione cardiaca che espongono i pazienti solo temporaneamente al medesimo rischio. In queste situazioni, potenzialmente modificabili nel tempo ma ugualmente letali nelle loro manifestazioni iniziali, le linee guida internazionali prevedono l’utilizzo del sistema di defibrillazione indossabile, come nel caso della paziente 20enne.