La bomba d'acqua che ha sconvolto la vicina Valle Camonica: 90 evacuati - BergamoNews

2022-09-17 03:23:34 By : Mr. Wenliang Shao

Esondati due torrenti, il Re e il Cobello tra Niardo e Braone

Il forte temporale che si è scatenato mercoledì sera pochi minuti prima di mezzanotte in media Valle Camonica ha provocato l’esondazione di due torrenti, il Re e il Cobello, tra Niardo e Braone.

Acqua, fango e detriti hanno invaso le strade, rese impraticabili (la SS42 è stata riaperta dopo le 8:30 di questa mattina a senso alternato per consentire le operazioni di pulizia), e circa 90 persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Tre donne anziane sono state soccorse e trasportate negli ospedali di Esine e Lovere, ma le loro condizioni non sarebbero gravi.

I due Comuni, Niardo e Braone, hanno allestito due centri per accogliere la popolazione: gli abitanti di Braone sono stati evacuati a Ceto, mentre quelli di Niardo sono a Breno.

Angela Nodari, una giovane che abita proprio a Niardo, ha raccontato quei momenti di paura: “È iniziato tutto verso mezzanotte, il temporale era forte ma non pensavamo potesse succedere tutto questo. La mia casa si trova proprio in mezzo ai due torrenti, un disastro… siamo salvi per miracolo. Inconsciamente siamo scesi al piano di sotto, convinti di riuscire ad arginare la situazione. Volevamo bloccare con dei tappeti le porte per cercare di non fare entrare l’acqua visto che l’appartamento era abitato, ma ha sfondato la porta e nel giro di pochi minuti si è alzata quasi all’altezza del soffitto. Mio padre è riuscito a sfondare la porta e siamo riusciti a salire al piano di sopra, portando anche mia nonna che ha 80 anni. L’appartamento al primo piano per fortuna non è stato toccato. Tutti e cinque i garage con dentro le auto sono completamente sommersi dal fango. Metà casa è stata travolta da acqua e detriti… una vita di sacrifici, di investimenti, di lavoro… è andato tutto perso, però per fortuna stiamo bene, poteva anche andare peggio. Siamo stati evacuati e siamo rimasti fino alle 6:30 in un campo sportivo. Proprio ora sono arrivate le squadre che toglieranno l’acqua con le pompe… un disastro”.

Una scena che in questi paesi si era già vista ad agosto del 1987, alle 19.54 strariparono sia il Re che il Cobello, quella volta morirono due persone, marito e moglie, Antonietta Sacristani e Giovanni Pandocchi che, al momento dell’esondazione, stavano fuggendo dalla loro casa per trovare riparo nell’abitazione di alcuni parenti. I loro corpi furono ritrovati un paio di giorni dopo nel prato vicino a casa, sepolti dal fango a poco più di mezzo metro di profondità. I funerali vennero celebrati dal vescovo Bruno Foresti, scomparso pochi giorni fa, e dal parroco don Fausto Murachelli. Il sindaco di allora, Pierantonio Bondioni, proclamò il lutto cittadino.

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