Epidemiologia, studiare la malattia sulla moltitudine

2022-06-25 04:22:43 By : Mr. Baconic yu

Pubblicato il 23.06.22 di Monica Vaccaretti Aggiornato il 17.06.22

Epis. Demos. Logos. Studio sulla popolazione. Questo è il significato dell’epidemiologia, importante disciplina scientifica che è il primo e principale strumento della Sanità Pubblica. Il suo obiettivo è “rerum cognoscere causas”, conoscere la causa delle cose. Non si interessa soltanto di chi ha un problema di salute, di quando lo ha avuto e in che luogo si è manifestato, ma anche del perché si è verificato. Studia infatti i determinanti di una malattia, tutti quei fattori che sono in grado di favorire e causare la comparsa di una malattia in un dato pattern geografico.

Epidemiologia, disciplina scientifica che è il primo e principale strumento della Sanità Pubblica.

L'approccio epiedemiologico consiste nel comprendere la storia naturale delle malattie per scegliere e pianificare gli opportuni interventi di sanità pubblica. Agisce sulla base di evidenze scientifiche consolidate e nel rispetto di criteri accreditati a livello internazionale.

L'epidemiologia ricerca con metodo analitico valide informazioni per descrivere ed analizzare il reale stato di salute di una comunità di persone ed operare scelte appropriate a tutela della sanità. Scopo principale dell'epidemiologia è la prevenzione.

Si tratta di una branca dell'igiene che studia la distribuzione e la frequenza delle malattie di rilevanza sanitaria nella popolazione, oltre alle condizioni e ai fattori di rischio che ne favoriscono lo sviluppo e la diffusione. Essa applica inoltre questo studio per controllare i problemi di salute pubblica.

lnteresse dell'epidemiologo, a differenza del clinico, è osservare la moltitudine che viene colpita da una determinata malattia in un dato tempo con l'obiettivo di capirla e prevenirla. Tale studio viene condotto con metodi statistici e con la collaborazione di altre discipline quali la medicina clinica e preventiva, la demografia e la sociologia.

Già Ippocrate suggeriva che lo sviluppo e la diffusione delle malattie fosse legato a fattori individuali ed ambientali. La prima analisi di dati di mortalità fu pubblicata nel 1662: è curioso notare che non fu realizzata da un medico, ma da un merciao e consigliere londinese, il quale con aurguzia sottolineava le differenze tra uomini e donne, tra campagna e città e in diverse stagioni.

Il padre dell'epidemiologia è considerato il medico britannico John Snow per i suoi studi condotti sul colera che in quegli anni flagellava Londra. Analizzando la distribuzione geografica della malattia nella popolazione, Snow ipotizzò che la trasmissione fosse legata all'acqua di alcune pompe contaminate. Quando furono chiuse quelle sospette, la diffusione del colera si arrestò.

Nel 1713 il medico italiano Bernardino Ramazzini, notando l'assenza di tumore della cervice uterina e una bassa incidenza di tumore al seno nelle suore, identificò correttamente il ruolo dell'attività sessuale, della gravidanza e degli ormoni nello sviluppo della malattia oncologia negli organi tipicamente femminili.

Descrive in termini statistici la presenza di una malattia tra la popolazione valutando il tasso di incidenza, ossia il numero di nuovi casi in un determinato intervallo di tempo, ed il tasso di prevalenza, cioè il numero totale di casi, vecchi e nuovi, osservabile in un certo tempo.

Analizza poi i fattori di rischio per la salute, cercando di prevenirli con misure idonee, individuati indagando le cause relazionali tra una malattia e i fattori individuali ed ambientali che ne favoriscono lo sviluppo e la diffusione nella popolazione. L'epidemiologia non si limita pertanto ad osservare e descrivere un fenomeno, ma ha l'obiettivo - una volta capito il perché di una malattia e il come si diffonde - di contrastare la sua diffusione attraverso strategie di prevenzione efficaci.

Le patologie di interesse epidemiologico sono sempre state soprattutto le malattie infettive. L'epidemiologia si occupa generalmente dell'osservazione di grandi epidemie trasmissibili causate da virus e batteri.

Tuttavia anche le malattie non infettive - come quelle degenerative, cardiovascolari e oncologiche - sono diventate oggetto di studio negli ultimi anni, perché la loro incidenza e prevalenza è notevolmente aumentata a causa dell'allungamento della vita media.

Raccoglie le informazioni nelle popolazioni ampie e per lunghi periodi di tempo. Le trova nelle cartelle cliniche dei pazienti ricoverati, nei registri nazionali delle malattie, nelle risposte dei questionari validati dalla comunità scientifica proposti alla popolazione coinvolta nello studio. Le elabora attraverso strumenti matematici, statistici ed informatici allo scopo di valutare eventuali associazioni della malattia indagata con i fattori di rischio.

Esistono due tipi di studi epidemiologici, osservazionali e sperimentali. Sono detti osservazionali di popolazione quelli che descrivono la distribuzione delle malattie nelle popolazioni indagate nello spazio e nel tempo. Sono spesso caso-controllo, ossia si confronta una popolazione esposta ad un determinato fattore di rischio con una non esposta e si valutano le differenze nello sviluppo e nell'andamento nel tempo delle malattie nelle due popolazioni.

Lo studio internazionale EPIC, che sostenuto da AIRC ha valutato il legame tra alimentazione e cancro, e lo studio Framingham, che ha identificato molti fattori di rischio cardiovascolare, sono studi osservazionali.

Sono detti sperimentali in ambito clinico quegli studi, condotti sempre in sicurezza e nel rispetto di norme etiche, in cui il ricercatore modifica le condizioni di partenza per verificare l'efficacia di una cura o di una misura di prevenzione.

Si sta diffondendo anche l'epidemiologia molecolare, che ricerca i meccanismi biologici alla base delle osservazioni epidemiologiche. Essa unisce le informazioni ottenute con gli studi osservazionali e sperimentali ai dati provenienti da analisi genetiche o molecolari. Ne esce una descrizione delle interazioni esistenti tra abitudini, fattori ambientali, caratteristiche genetiche e metaboliche individuali che evidenziano la maggior esposizione al rischio in alcune persone di sviluppare determinate malattie.

Esiste un portale di epidemiologia per gli operatori sanitari su Epicentro. Si tratta di un sito di epidemiologia per la sanità pubblica in cui vengono pubblicati continui aggiornamenti sulle patologie in Italia e nel mondo, sulle sorveglianze attive per monitorare lo stato di salute della popolazione, sulla salute globale, sulle malattie rare.

Vi si trovano rassegne epidemiologiche, bollettini e rapporti, settimanali mensili e annuali, sulle malattie infettive attualmente in corso: arbovirosi, epatiti virali, influenza, morbillo e rosolia, SEU pediatrica, West Nile.

Esiste inoltre un Bollettino Epidemiologico Nazionale, una rivista trimestrale curata dall'Istituto Superiore di Sanità che vuole essere uno spazio di condivisione e confronto tra ricercatori, operatori sanitari e professionisti della salute.

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