Caro bollette, anche il soccorso soffre: spese in media triplicate - La Sentinella del Canavese Ivrea

2022-09-24 04:29:22 By : Mr. Sand Cen

Volontari della Croce rossa in azione

Valutazioni in corso e sono probabili rincari per i trasporti socio-sanitari

IVREA. Anche il comparto delle emergenze 118 e dell’articolato sistema di soccorso e socio sanitario sta scontando duramente, già dall’inizio di quest’anno, gli effetti del caro energia: che significa aumenti del gasolio da mettere nei mezzi in dotazione, bollette della luce e del gas metano per mantenere operative le sedi. In Canavese i conti sono presto fatti mettendo insieme i dati di due comitati della Croce rossa di Ivrea e di Castellamonte e dei Volontari del soccorso Canavese sud di Caluso, associati invece all’Anpass: sono 670mila i chilometri percorsi in un anno a fronte di 15.500 servizi. Numeri che danno l’idea dell’importanza di un comparto vitale per i cittadini che più hanno bisogno di aiuto: i feriti, vittime di incidenti, i malati, le persone con disabilità, i bisognosi. Servizi che devono comunque mantenere, senza possibilità di interruzione, uno standard di prestazioni efficiente e di grande qualità, data la presa in carico di pazienti anziani e fragili. I tre sodalizi, ad oggi, hanno registrato aumenti consistenti delle utenze energetiche a ridosso dell’ultimo quadrimestre dell’anno. Partendo dal comitato della Cri di Ivrea i costi in bolletta sono triplicati, «mentre quello del carburante – lamenta il presidente Andrea Maccioni - è aumentato di 30mila euro rispetto all’anno scorso. Dopo la decisione del Governo di estendere gli sconti sull’accise a tutti, direttamente alla pompa, i benefici sui quali potevano contare si sono sensibilmente ridotti». «Perdiamo più tempo a compilare la documentazione – gli fa eco Roberto Mulas, presidente dei Volontari del soccorso – rispetto alla minima percentuale di sconto che possiamo ottenere. Inoltre essendo organizzazioni no profit non possiamo scaricare nulla per il pagamento delle tasse». Il grido di allarme arriva anche dal comitato Cri di Castellamonte, che mette l’accento sulle ricadute negative: «Noi lavoriamo al 94% attraverso le convenzioni con la Regione e con l’Asl/To4 – informa il presidente Paolo Garnerone – . Quindi recuperiamo gran parte delle spese fisse. Resta una percentuale del 6% che dobbiamo coprire con i servizi privati di trasporti socio-sanitari. E saranno proprio questi a subire dei rincari che saremmo costretti ad applicare. Ecco, che come sempre, a pagare le conseguenze legate all’inflazione ed al caro energia, sarà l’anello debole della catena: i pazienti malati (soprattutto anziani) a basso reddito. Se la situazione non cambia aumenteremo il costo dei trasporti socio- sanitari verso le strutture ospedaliere e le case di cura di 20 centesimi al km. La tariffa ora è di 1 euro al km, che però viene ridotta anche a 0,60 quando il paziente ha necessità di più trasporti». Aumenti che applicherà anche la Cri di Ivrea: «Faremo un ragionamento in questi giorni in seno al direttivo – puntualizza Maccioni – ma temo sia difficile contenere le spese. Di certo cercheremo di assicurare e di esentare dal pagamento per i servizi le persone in difficoltà economiche». I Volontari del soccorso cercheranno di resistere fino alla fine dell’anno, prima di ritoccare le tariffe per i servizi privati. «Gli aumenti incidono sul bilancio intorno al 20-25% – argomenta Mulas – mentre il sostegno da parte dello Stato è carente. La Regione Piemonte ha emanato una circolare in cui prevede rimborsi aggiuntivi per sostenere gli aumenti nel nostro settore. Ma ad oggi non abbiamo visto un euro. E noi le fatture e le bollette dobbiamo pagarle ogni mese». Da qui le richieste di Confcommercio salute al Governo ed alle forze politiche in vista della tornata elettorale: l'abbattimento delle aliquote sull’energia elettrica al 10% come per il gas nel breve, unito ad interventi strutturali finalizzati a stoppare il proliferare di un mondo collaterale di strutture a basso costo e senza garanzie. —  

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