Allattamento materno - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

2022-08-13 06:11:32 By : Ms. Coco Liu

Rappresenta il metodo naturale per difendere un bambino dalle malattie e per garantirgli una crescita sana. Dagli studi clinici finora eseguiti emerge chiaramente che il latte materno, offerto come alimento esclusivo, rappresenta il nutrimento ideale per i bambini nei primi 6 mesi di vita.

Inoltre, seppure accompagnato dall'aggiunta di cibi solidi (divezzamento), viene consigliato anche durante il secondo semestre di vita e, se la mamma lo desidera, può essere prolungato anche fino al secondo anno di vita e oltre.

Queste affermazioni rientrano tra le raccomandazioni degli esperti dell'Accademia Americana di Pediatria, dell'OMS e del Ministero della Salute italiano.

Allattare al seno è considerato tanto importante che dal 1991 l'United Nations Children's Fund (UNICEF) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno promosso una campagna mondiale, conosciuta come Iniziativa Ospedale amico del bambino, con l'obiettivo di mettere a disposizione di ogni neonato e di ogni mamma un ambiente adatto a promuovere, supportare e proteggere l'allattamento al seno materno nei punti nascita.

Gli Ospedali, per poter essere qualificati "amici del bambino", devono attenersi scrupolosamente alle regole sottoelencate, conosciute come i 10 passi per favorire il successo dell'allattamento al seno in ospedale (OMS/UNICEF):

In Italia il primo Ospedale "amico del bambino" è stato qualificato nel 2001. È stato nel tempo dimostrato che l'applicazione dei 10 passi migliora davvero la percentuale delle donne che allatteranno al seno i propri bambini.

Sarà comunque compito anche degli altri operatori sanitari a cui le mamme si rivolgeranno (dei pediatri di famiglia in primo luogo) di favorirne la continuazione nel tempo.

Il latte di mamma è considerato un vero e proprio tessuto vivo che contiene, in maniera completa e bilanciata, tutti i nutrienti necessari per ottenere una buona crescita e un normale sviluppo del bambino nei primi mesi di vita.

Al suo interno vi sono numerose sostanze, alcune delle quali ben studiate e altre con funzioni non ancora ben note, che contribuiscono, combinando e integrando la loro azione, a renderlo unico e inimitabile.

Innanzitutto differiscono per la loro composizione chimica che è molto diversa nei costituenti di base. 

Il primo latte, prodotto dal 7° mese di gravidanza fino a circa il 5° giorno di vita, viene definito colostro. Al colostro fa seguito il cosiddetto latte di transizione, così chiamato fino al 14° giorno dal parto, dopo di che il latte viene definito maturo. 

Il colostro, piuttosto denso e di colore giallo carico, pur essendo prodotto in quantità non elevata (circa 50 ml al giorno), è sufficiente a soddisfare i fabbisogni del nuovo nato e contiene, rispetto al latte materno maturo, più proteine, più immunoglobuline (soprattutto IgA), più vitamina A e più fattori di crescita.

Numerosi e sempre più convincenti appaiono i benefici offerti dal latte materno rispetto alla formula lattea. Oltre a essere facilmente digeribile e assimilabile, il latte di mamma è sempre prontamente disponibile, fresco, alla giusta temperatura e senza possibilità di contaminazione esterna. Inoltre, è facile da utilizzare anche in viaggio.

Non trascurabile è la relazione del tutto particolare che si crea, tramite l'offerta del seno, tra la neomamma e il proprio bambino, con un rapporto molto intimo di fiducia reciproca e di sintonia.

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Il latte materno protegge dalle malattie e questo è un dato su cui ormai non vi sono dubbi. Le infezioni respiratorie delle basse vie aeree, quelle cioè più importanti per la salute del bambino, risultano 3 volte meno frequenti negli allattati al seno, mentre quelle che colpiscono l'apparato gastro-intestinale (le forme che si esprimono con vomito e/o diarrea) addirittura 17 volte meno (così come riportato in diversi studi).

Anche le infezioni delle vie urinarie, quelle a carico dell'orecchio (l'otite) e la meningite sono meno frequenti.  Tale effetto protettivo del latte materno nei confronti delle infezioni è particolarmente evidente nel nato pretermine, il più a rischio di ammalarsi gravemente.

La spiegazione di tutto ciò risiede nella presenza delle particolari sostanze di cui si è già parlato. Quelle che hanno una funzione di protezione dalle infezioni sono:

Esistono poi particolari sostanze (il "fattore bifido" per la crescita del bifidobatterio e gli oligosaccaridi) che facilitano la crescita, all'interno dell'intestino, di batteri "buoni"in grado di contrastare la crescita dei batteri "cattivi" responsabili di malattie.

Altre sostanze come gli oligosaccaridi, la lactoaderina e i glicosaminoglicani contrastano il momento dell'attacco dei batteri alle mucose del bambino.

Allattare al seno protegge dalle malattie allergiche. La spiegazione risiede nel fatto che la maturazione dell'intestino dei bambini allattati al seno avviene prima, così da proteggere il piccolo dalla penetrazione di sostanze estranee verso le quali egli può sviluppare, se predisposto, allergie.

Inoltre è proprio la composizione delle proteine del latte di mamma ad essere favorevole: ad esempio, non esiste la beta-lattoglobulina, che è la proteina più frequentemente responsabile della intolleranza al latte di mucca nei bambini.

Il diabete infantile (quello cioè che necessita dell'apporto di insulina), la pressione arteriosa elevata (l'ipertensione in età adulta), l'obesità e alcuni tipi di tumori (come ad esempio il linfoma) sono meno frequenti in chi viene allattato con latte di mamma, soprattutto se tale pratica ha avuto la durata di qualche mese.

Infine, la sindrome della morte improvvisa in culla (SIDS) si manifesta più raramente (almeno 3 volte di meno), nei neonati allattati al seno, tanto che questa pratica rappresenta una delle raccomandazioni per la sua prevenzione. Meno frequenti sono anche i problemi ortodontici e le "carie da biberon".

Più di uno studio dimostra che l'essere allattati al seno si accompagna a un migliore quoziente intellettivo, quando quest'ultimo viene valutato con dei test appropriati.

Non si conoscono ancora bene le motivazioni, anche se alcuni studiosi attribuiscono alla presenza degli acidi grassi poli-insaturi nel latte di mamma l'azione in questo senso più importante, ma non va dimenticata l'azione di un "fattore di crescita" isolato nel latte di mamma con effetto diretto sullo sviluppo del sistema nervoso.

Anche la mamma trae notevoli benefici dall'allattamento:

Il risparmio in denaro è rilevante e si aggira tra i 100 e i 200 € mensili. Negli Stati Uniti è stato calcolato che, allattando esclusivamente al seno tutti i nuovi nati per le prime 12 settimane di vita, si otterrebbe un risparmio compreso tra i 2.16 e i 3.96 miliardi di dollari all'anno.

Il latte di mamma è il migliore alimento anche per questa particolare categoria di bambini nati prima del termine (pretermine) ma all'inizio (in Ospedale) va opportunamente integrato con prodotti chiamati "fortificanti". I vantaggi offerti dal latte materno, per i neonati pretermine, risiedono nel fatto che:

Sono questi i motivi che spingono le mamme dei neonati pretermine a impegnarsi a fondo e a lungo al fine di mantenere la produzione del proprio latte anche per mesi. Per ottenere tale risultato viene utilizzato all'inizio il tiralatte e poi, gradualmente, viene insegnato al bambino ad attaccarsi e a succhiare il latte direttamente dal seno della mamma.

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