Vaiolo delle scimmie: in Italia 505 casi, 26 in più in 4 giorni. Ministero "possibili quarantene" - QuiCosenza.it

2022-09-24 04:38:36 By : Mr. Darcy Liu

L’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli 4 casi fra donne. Arriva la circolare del Ministero della Salute

COSENZA – Sono arrivati a 505 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. L’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli 4 casi fra donne, secondo l’ultimo bollettino del ministero della salute aggiornato a oggi. Sono 26 in più nel confronto con l’ultima rilevazione di 4 giorni fa. La maggior parte dei casi si registra in Lombardia dove se ne contano 232, seguita dal Lazio (104), Emilia Romagna (57), Veneto (33), Piemonte (18) e Toscana (17). Sono 5 le regioni che non hanno ancora segnalato casi: Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta mentre le rimanenti 7, (comprese le province autonome di Bolzano e di Trento), contano meno di 10 casi.

“In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”. E’ quanto si legge in una circolare del Ministero della Salute di aggiornamento della situazione sul vaiolo delle scimmie, per la segnalazione dei casi. “I contatti stretti devono essere identificati il prima possibile e informati della loro esposizione e del rischio di sviluppare l’infezione”. Per i contatti con esposizioni a basso rischio “è possibile adottare la sorveglianza passiva, autocontrollarsi e informare il proprio medico di famiglia. I contatti asintomatici che controllano adeguatamente e regolarmente il loro stato possono continuare le attività quotidiane di routine come andare al lavoro e frequentare la scuola (la quarantena non è necessaria)”, specifica ancora il ministero della Salute nella circolare. Per i contatti stretti è indicato di evitare di donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono in regime di sorveglianza. L’auto-monitoraggio prevede il controllo della febbre (almeno due volte al giorno) o di altri sintomi come il mal di testa, mal di schiena, linfoadenopatia ecc. o eruzione cutanea da causa sconosciuta nei 21 giorni dall’ultima esposizione.

Indicato anche di astenersi dalle attività sessuali per 21 giorni dopo l’ultima esposizione, igiene delle mani e respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi spesso le mani); evitare il contatto con persone immunocompromesse, bambini sotto i 12 anni e donne in gravidanza per 21 giorni dopo l’ultima esposizione; evitare il contatto stretto diretto con animali, inclusi gli animali domestici, per 21 giorni dopo l’ultima esposizione. “Le autorità sanitarie locali possono scegliere di escludere i bambini in età prescolare da asili nido, scuole materne o altri ambienti di gruppo“. Nella circolare, firmata dal direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza, si specifica infine che “apposite indicazioni sulla strategia di vaccinazione in Italia contro il vaiolo delle scimmie saranno fornite con successiva pubblicazione”.

Ministero della Salute ritira alcuni lotti di acqua minerale

Toglietemi tutto ma non le vacanze. In 27 milioni in viaggio, ma calano spesa e durata

Le finte e-mail estorsive, contenevano una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia ad ignari utenti di tutta Italia

COSENZA – Alzi la mano chi di voi non ha vissuto un momento di terrore dopo ver ricevuto una e-mail che aveva come mittente un vertice delle forze dell’ordine che vi accusava, con tanto di documento firmato e timbrato, di aver commesso terribili reati di pedopornografia. Nel documento venivano contestate violazioni gravissime, commesse attraverso la rete Internet, legate a condotte penalmente rilevanti riferite a delitti di molestie sessuali su minori. Il documento minacciava di inoltrare le prove ad un non meglio specificato “procuratore” ed ai media, invitando a fornire giustificazioni entro 72 ore.

Il passo successivo era una richiesta di denaro per far “decadere” le accuse e l’indicazione delle per far “decadere” le accuse coordinate bancarie verso le quali corrispondere le somme estorte. È capitato anche a noi della redazione qualche settimana fa, quando tale subdola e-mail è stata recapitata ad un nostro giornalista. Tutto ovviamente falso, visto che si trattava di e-mail truffa.

Bene, la polizia di Stato, a conclusione di una attività d’indagine condotta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha eseguito 16 decreti di perquisizione personale e domiciliare, emessi dalle Procure della Repubblica di Brescia e Vicenza, con l’ausilio dei Compartimenti di Polizia Postale di Milano, Torino, Pescara, Trieste, Venezia e Roma. Proprio come nel libro “Il processo” dello scrittore boemo, ignari utenti della rete di tutta Italia si sono visti accusati, processati e condannati per delitti mai commessi; e l’indagine trae spunto, appunto, dall’invio massivo di mail estorsive, apparentemente provenienti da Autorità istituzionali, contenenti una falsa citazione in Tribunale per fatti afferenti alla pedopornografia. Solo nel periodo di circa 2 mesi i proventi illeciti sono stati oltre di mezzo milione di euro.

La corrispondenza telematica oggetto di indagine riproduce un falso documento governativo e presenta nell’intestazione falsi loghi di Forze di polizia e di Ministeri italiani, tra i quali il Ministero dell’Interno e il Ministero della Difesa – affiancati a quelli di Agenzie internazionali quali Europol ed Interpol. Il falso documento a firma di vertici di Istituzioni statuali come il capo della Polizia Lamberto Giannini, piuttosto che del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, dal direttore del Servizio Polizia Postale, pro tempore, Nunzia Ciardi e dall’attuale supplente del direttore del Servizio Polizia Postale, Ivano Gabrielli.

Il fenomeno che ha una rilevanza europea, colpisce in particolare Francia, Austria, Spagna, Belgio e Italia. Sono in corso i rituali accertamenti tecnici sul materiale informatico oggetto di perquisizione, per delineare le responsabilità dei soggetti indagati nell’attività e la rete dei contatti coinvolti nell’invio delle mail estorsive con particolare attenzione ai collegamenti con l’estero.

Il 6,3% dei giovani non è intenzionato ad andare a votare. Il sondaggio è collegato al documento di proposte “Le cose da fare: agenda 2022-2027 per l’Infanzia e l’Adolescenza”

ROMA – Da un sondaggio realizzato da Unicef sulla piattaforma digitale indipendente U-Report Italia, i giovani non si sentono considerati sui temi che vorrebbero venissero trattati come priorità nel corso della prossima Legislatura. Quasi il 70% non crede che l’attuale classe politica, si farà carico dei temi a loro cari.

Il 45,9% fatica a trovare informazioni chiare adatte ai giovani; il 6,3% dichiara di non esser intenzionato ad andare a votare. Il sondaggio è collegato al documento di proposte “Le cose da fare: agenda 2022-2027 per l’Infanzia e l’Adolescenza”, lanciato alcuni giorni fa dall’Unicef Italia e sottoposto a tutti i partiti candidati per mettere al centro della prossima Legislatura i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Partendo dalle proprie priorità globali di advocacy, Unicef ha individuato una serie di proposte in quattro ambiti di intervento: – cambiamento climatico; – non discriminazione; – educazione di qualità; – salute mentale e benessere psicosociale.

I risultati del sondaggio ad alcune delle domande:

– il 45,9% dei rispondenti ha affermato di informarsi, ma fatica a trovare informazioni chiare adatte ai giovani; – il 24,9 % ha dichiarato di aver trovato informazioni chiare e in un linguaggio adeguato ai giovani; – il 17,5% ha affermato di non essersi ancora informato, ma di essere intenzionato a farlo; – l’11,7% di non aver interesse a informarsi.

Alla domanda ‘ti farai una tua opinione da solo/a sui programmi elettorali dei candidati o preferisci seguire i consigli di un familiare o di una persona che stimi?’, il 59,6% ha dichiarato di volersi creare una propria opinione propria; Il 4,9% si affiderà ai consigli di un adulto di fiducia; il 2,7% si affiderà ai consigli di un coetaneo; solo il 6,3% ha espresso di non essere intenzionato ad andare a votare.

Sui 4 temi prioritari individuati dall’Unicef:

– l‘11% dei rispondenti ha indicato Sviluppo sostenibile e contrasto dei cambiamenti climatici come il tema che dovrebbe essere al centro dell’Agenda di Parlamento e Governo nella prossima Legislatura; – il 10,6% ha indicato Salute mentale e benessere psicosociale; – il 4,1% ha indicato Educazione di qualità; – il 6,4% Non discriminazione/Inclusione sociale; – il 65,1% dei rispondenti ha indicato tutti i 4 temi di uguale importanza; – il 2,8% nessuno dei quattro temi.

Inoltre il 69% dei rispondenti ha risposto di non aver fiducia nell’attuale classe politica italiana rispetto ai temi che stanno a cuore ai giovani, solo il 5,2% ha risposto di aver fiducia, mentre il 25,8% ha risposto di non avere un’idea precisa. Ideata e realizzata con il sostegno dell’UNICEF, la piattaforma U-Report è rivolta ai giovani dai 14 ai 30 anni per favorire la loro partecipazione e l’espressione delle loro opinioni.

L’Unione degli studenti si mobilita dopo il caso del giovane Giuliano De Seta morto schiacciato da una lastra durante uno stage in un’azienda avviato con la sua scuola, l’istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro

ROMA – Da pochi giorni sono riprese in tutta Italia le lezioni ma la morte di uno studente durante uno stage, ha indotto l’Unione Degli Studenti ad attivarsi e a convocare uno sciopero studentesco il 18 novembre. A renderlo noto è l’organizzazione studentesca, ricordando il caso dello studente Giuliano De Seta, morto il 16 settembre scorso schiacciato da una lastra di metallo mentre stava svolgendo un percorso di alternanza scuola-lavoro in una fabbrica in provincia di Venezia.

“È il terzo caso in meno di un anno in cui questo modello di scuola uccide uno studente – afferma Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – senza nessun intervento da parte della politica che continua a non tutelare le persone sul posto di lavoro e ad ignorare la proposta di abolizione dell’alternanza scuola lavoro che da mesi viene portata nelle piazze studentesche”.

“Come Unione Degli Studenti abbiamo lanciato una settimana di mobilitazione in tutta Italia, da Milano a Napoli, passando per Genova e Perugia – continua Alice Beccari – per ribadire che episodi come questo non sono più accettabili, che l’alternanza scuola lavoro deve essere abolita, a favore dell’istruzione integrata che si svolga fuori dalle catene di produzione, con una cambiamento della didattica tutta”.

“Nei prossimi giorni, a partire da oggi, con le piazze di Fridays for future continueremo a mobilitarci in tante altre piazze per ogni vittima innocente, contro questo sistema colpevole” continuano gli studenti.

Il 18 novembre saremo nelle piazze di tutto il paese per lo sciopero studentesco nazionale: rivendichiamo l’abolizione dei PCTO e di ogni forma di alternanza scuola lavoro e una riforma dell’intero sistema scolastico. Noi le proposte le portiamo avanti da tempo – conclude Chiesa – e sono riassunte nel manifesto della scuola pubblica che abbiamo pubblicato mesi fa: quanto ci vuole perché la politica ci ascolti?”.

Cosenza, scoperte sei tombe di epoca romana. Rinvenute durante i lavori a Via Popilia

Cosenza, 31enne investito da un’auto a Piazza Bilotti e sbalzato per alcuni metri

Ancora sangue sulla Statale 106. Tragico scontro auto-tir a Villapiana, muore 35enne

Cosenza: operazione “Reset”. Cade l’associazione mafiosa per un ispettore di polizia

Cosenza, il dottor Scrivano nuovo direttore del Pronto Soccorso. Operativi i nuovi locali

Violento incidente stradale, grave un motociclista di 25 anni

Tir sbanda sull’A2 e finisce tra le due corsie, ferito il conducente

Una serie di scosse di terremoto fanno tremare mezza Italia. In Calabria magnitudo 3.2

© 2011-2021 QuiCosenza.it - Tribunale di Cosenza Registro Stampa n.9/2012 - Direttore Responsabile Simona Gambaro | P.IVA 03005460781 | Powered by Fullmidia Srl